AIDS
Antibiotico
Antibiotico-resistenza
Anticorpo
Antigene
AIDS: Sindrome da Immunodeficienza acquisita. Nella gran parte dei casi è dovuta all’infezione cronica da virus HIV che porta nel tempo alla disfunzione irreversibile del sistema immunitario, in particolare a carico del numero e della funzione dei linfociti definiti CD4. L’infezione da HIV, che si può contrarre con i rapporti sessuali non protetti, lo scambio di sangue attraverso siringhe o trasfusioni o il passaggio da madre a figlio in gravidanza, parto e allattamento, può risultare asintomatica per molti anni fino alla progressiva comparsa di linfoadenopatia (ingrossamento dei linfonodi) e sintomi legati alle infezioni “opportunistiche” da batteri, funghi e virus. Le principali infezioni risultano essere causate da Candida, Tubercolosi, Herpesvirus, Citomegalovirus e Pneumocysti Carinii che possono portare ad una grave compromissione dell’organismo e talvolta anche alla morte. A partire dal 1996, la disponibilità di più farmaci efficaci contro l’HIV ha consentito la messa a punto della terapia antiretrovirale combinata (HAART) che ha portato ad una sensibile riduzione della comparsa di AIDS nelle persone infettate da HIV. Attualmente sono disponibili circa 30 farmaci efficaci contro l’HIV che consentono di personalizzare ogni trattamento e modificarlo qualora si verifichino fenomeni di farmacoresistenza.
Antibiotico: Farmaco ad azione antibatterica, derivato da sostanze prodotte naturalmente da microorganismi (ad. es. Penicillina). Gli antibiotici oggi a disposizione sono classificati in differenti gruppi (ad. es. Beta-lattamici, Macrolidi, Tetracicline, Amminoglicosidi, Carbapenemi, etc) e sono in grado, con vari meccanismi di azione, di uccidere o bloccare la replicazione batterica, consentendo un adeguato trattamento delle infezioni. Ogni antibiotico, per caratteristiche individuali o di gruppo, ha il proprio spettro di azione nei confronti delle numerose specie batteriche ed è necessario eseguire, prima di ogni trattamento, una coltura batterica con antibiogramma per determinare la sensibilità ai diversi antibiotici.
Antibiotico-resistenza: Fenomeno per cui i batteri diventano resistenti all’effetto degli antibiotici. Ha luogo quando, in seguito ad errato o eccessivo trattamento con un determinato antibiotico, i ceppi batterici acquisiscono proprietà in grado di contrastarne il meccanismo di azione o di inattivarlo. In molti casi sono state identificate nei batteri delle mutazioni specifiche e la produzione di enzimi in grado di rompere la molecola dell’antibiotico. L’antibiotico resistenza si sviluppa con facilità in ambiente ospedaliero ed è notevolmente aumentata negli ultimi decenni in seguito ad eccessivo ed improprio utilizzo degli antibiotici nella popolazione.
Anticorpo: Proteina complessa in grado di riconoscere sostanze estranee all’organismo, facilitandone l’eliminazione. E’ costituita da quattro catene proteiche e, in virtù della grande variabilità, può riconoscere sino a miliardi di strutture diverse associate a componenti di microorganismi (virus, batteri, fughi e parassiti) o sostanze del proprio organismo modificate in seguito a crescita tumorale. Consente quindi, nel corso di infezioni o comparsa di tumori, l’estrinsecazione di una risposta immunitaria in grado di provocare l’eliminazione di microorganismi patogeni e di prevenire o limitare la crescita di cellule tumorali. Una carenza di anticorpi può causare la comparsa di infezioni ricorrenti e un’aumentata incidenza di tumori e, pertanto, si rende necessaria una vaccinazione o la loro somministrazione terapeutica. Un’eccessiva o anomala produzione di anticorpi è, invece, causa di malattie definite autoimmunitarie. Alcune forme di allergia ed asma bronchiale sono associate ad un’ aumentata reattività di una classe di anticorpi definita IgE.
Antigene: Sostanza estranea all’organismo in grado di indurre una risposta immunitaria capace di eliminarla. L’antigene, generalmente associato a componenti di microorganismi (virus, batteri, fughi e parassiti) o sostanze del proprio organismo modificate in seguito a crescita tumorale, viene specificamente riconosciuto dagli anticorpi o dai linfociti dell’organismo. Questo riconoscimento specifico consente l’effettuazione di una risposta immunitaria efficace contro infezioni e tumori. Gli antigeni, opportunamente modificati, vengono utilizzati nelle vaccinazioni e nei sistemi diagnostici per la ricerca, nel sangue o in altri tessuti, degli anticorpi specifici per malattie infettive o tumori.
Balanite
Batteri
Balanite: La balanite è un’infiammazione del glande, mucosa apicale del pene, che in alcuni casi interessa anche il prepuzio (balanopostite) o il canale uretrale (uretrite). E’ generalmente provocata da un’infezione batterica (Streptococcus pyogenes, Staphylococcus aureus, Neisseria gonorrhoeae) o da Candida, ma può essere dovuta anche a traumi, ad esposizione ad agenti irritanti (acidi, composti chimici aggressivi) o a forme allergiche. L’infiammazione è spesso facilitata da una scarsa igiene intima o dall’uso improprio di detergenti. La balanite si manifesta con dolore locale, spontaneo o durante la minzione (urinare), arrossamento o presenza di secrezione giallastra. Le forme di origine batterica richiedono un trattamento antibiotico mentre le altre forme possono guarire in seguito ad adeguato lavaggio, cambio di detergenti ed eventuale terapia anti-infiammatoria. Le forme di origine batterica, particolarmente nel caso di Gonorrea, possono essere trasmesse ai partner sessuali e gli eventuali rapporti (vaginale, anale, oro-genitale) vanno protetti con l’uso del preservativo.
Batteri: Microorganismi unicellulari in grado di replicarsi autonomamente e determinare infezione in altre specie animali incluso l’uomo. Nella cellula batterica è presente il DNA che contiene le informazioni genetiche e tutte quelle componenti, quali proteine strutturali, enzimi, zuccheri, grassi e minerali che sono necessarie per la crescita e la riproduzione. Molti batteri convivono con l’uomo senza causare danni (commensali) e si possono trovare nella bocca, nelle cavità nasale e nell’intestino. Vari tipi di batteri possono, invece, determinare gravi danni all’organismo, soprattutto a carico delle vie respiratorie, del tratto intestinale e del tratto genito-urinario. Il sistema immunitario combatte generalmente in maniera adeguata le infezioni batteriche, ma nelle forme più gravi si rende necessario il trattamento con antibiotici specifici per il batterio infettante, particolarmente nei casi di immunodeficienze primitive o acquisite (AIDS). Tra le infezioni più frequenti vi sono le faringiti e le broncopolmoniti (Streptococchi, Stafilococchi), le gastroenteriti (Salmonella, Tifo), le cistiti (Escherichia Coli, Klebsiella), le meningiti e la Tubercolosi.
Candida albicans
cART - terapia antiretrovirale di combinazione
Checkpoint community based
Chemsex
Chlamydia trachomatis (Clamidia)
Comprehensive Sexuality Education
Candida albicans: Fungo (o Micete) della famiglia dei saccaromiceti, in grado di replicarsi per gemmazione dando luogo a colonie. E’ ubiquitaria e colonizza normalmente il cavo orale e la porzione terminale dell’intestino e della vagina, contribuendo al metabolismo degli zuccheri. In condizioni particolari, quali l’alterazione della mucosa conseguente a terapia antibiotica o uso eccessivo di detergenti, può crescere in maniera incontrollata, dando luogo ad evidenti lesioni biancastre a livello del cavo orale (mughetto), della vagina (candidiasi vaginale) o a sintomi intestinali (gonfiore e disturbi della digestione). Nelle gravi forme di immunodeficienza, incluso l’AIDS, o in corso di malnutrizione, si verifica frequentemente una candidosi muco-cutanea generalizzata, con possibile diffusione nel sangue (Candidemia), che richiede un trattamento prolungato con farmaci antifungini (Fluconazolo, Nistatina). La diagnosi, facilmente suggerita dalle caratteristiche lesioni mucosali, viene confermata dall’osservazione microscopica del fungo su vetrino o esame colturale da tampone.
cART - terapia antiretrovirale di combinazione: Rappresenta un momento cruciale
nel percorso di cura delle persone
che vivono con l'HIV. Il successo
della cura, infatti, dipende in gran
parte dall’aderenza alla cART e
richiede comprensione,
accettazione e condivisione da
parte della persona, la quale è
fondamentale che assuma un ruolo
proattivo nelle decisioni riguardanti
il proprio stato di salute
Checkpoint community based: I checkpoint community based sono strutture gestite dalle Associazioni, in collaborazione con i Comuni e le Strutture Sanitarie territoriali, dedicate alla prevenzione dell’HIV e delle altre infezioni sessualmente trasmesse.
Chemsex: La pratica di rapporti sessuali in associazione con l’assunzione di sostanze psicotrope
Chlamydia trachomatis (Clamidia): Batterio gram-negativo, in grado di replicare e di arrecare danno all’epitelio della congiuntiva dell’occhio e delle mucose del sistema uro-genitale (utero, tube e canale cervicale, uretra). L’infezione da Clamidia è estremamente frequente (circa 50 Milioni di infezioni all’anno nel mondo) e può essere facilmente contagiata per via sessuale, provocando uretriti (nell’uomo), cerviciti e salpingo-endometriti (nella donna) con grave compromissione della funzione riproduttiva. Trasmessa da madre a figlio nel corso del parto, può arrecare al neonato una grave infezione, con rischio di danni permanenti, a livello della congiuntiva (tracoma) e delle vie respiratorie. L’infezione si combatte con cicli prolungati di terapia antibiotica specifica, previa diagnosi tramite ricerca diretta del batterio o isolamento colturale da tampone.
Comprehensive Sexuality Education: Comprehensive Sexuality Education (CSE) is a curriculum-based process of teaching and learning about the cognitive, emotional, physical and social aspects of sexuality. It aims to equip children and young people with knowledge, skills, attitudes and values that will empower them to: realize their health, well-being and dignity; develop respectful social and sexual relationships; consider how their choices affect their own well-being and that of others; and, understand and ensure the protection of their rights throughout their lives.
Direct Acting Antivirals
Disinfezione
Direct Acting Antivirals: Relativamente alle infezioni virali, l’utilizzo della metodologia Next Generation Sequencing ha consentito di mettere a punto e produrre farmaci (definiti anche Direct Acting Antivirals - DAA) in grado di contrastare l’ingresso e l’integrazione dell’HIV nel nucleo delle cellule infettate nonché farmaci in grado di inibire selettivamente i complessi enzimatici (proteasi e polimerasi) necessari alla replicazione dei virus HBV e HCV.
Disinfezione: Procedimento per l’inattivazione o uccisione di microorganismi potenzialmente patogeni quali batteri, virus, funghi o protozoi. Viene praticato per mezzo di agenti chimici (detergenti cationici, alcoli, aldeidi, ossidanti) o agenti fisici (radiazione UV, essiccamento, alte temperature). Si effettua correntemente su oggetti ad uso alimentare o piccoli interventi quali medicazioni o iniezioni. Per gli utensili ad uso durante gli interventi chirurgici è, invece, necessario rimuovere ogni forma di vita procedendo alla sterilizzazione con alte dosi di radiazioni ionizzanti ( UV o gamma) o alte temperature a secco o in presenza di vapore (autoclave).
Educazione alla sessualità estensiva
ELISA
Elite Controllers
Epatite A
Epatite B
Epatite C
Educazione alla sessualità estensiva: dall'inglese "Comprehensive Sexuality Education (CSE)" è un processo basato su un curricolo di insegnamento e apprendimento sugli aspetti cognitivi, emotivi, fisici e sociali della sessualità. Mira a fornire ai bambini e ai giovani conoscenze, abilità, atteggiamenti e valori che consentiranno loro di: realizzare la propria salute, benessere e dignità; sviluppare relazioni sociali e sessuali rispettose; considerare come le loro scelte influenzano il proprio benessere e quello degli altri; comprendere e garantire la protezione dei loro diritti per tutta la vita.
ELISA: Acronimo di Enzime-Linked Immuno-Sorbent Assay. Metodica di laboratorio che consente la misurazione di una determinata sostanza nei fluidi biologici quali sangue periferico (frazione sierica/plasmatica) o secrezioni. Viene effettuata generalmente in pozzetti di plastica e si avvale dell’utilizzo di anticorpi specifici per la sostanza e di sistemi enzimatici per la rivelazione colorimetrica o in luminescenza. La concentrazione della sostanza viene valutata sulla base di una curva di riferimento costruita con campioni a concentrazione nota. La metodica ELISA viene comunemente utilizzata per i dosaggi delle proteine, in particolare degli antigeni batterici o virali e degli anticorpi specifici contro i principali agenti infettanti (Virus Epatite, Herpes, Batteri Patogeni). Rappresenta il principale test per la diagnosi di infezione da HIV, congiuntamente al test Western Blot.
Elite Controllers: Ristretto gruppo di persone che vive con HIV in grado di mantenere per anni cariche virali soppresse senza ricorrere alla terapia antiretrovirale
Epatite A: Infezione del fegato dovuta al virus HAV, della famiglia dei Picornavirus con RNA contenente le informazioni genetiche. Ancora frequente in Africa, Sudamerica, nel Sudest dell’Asia, e anche presente in parte dell’area mediterranea. La trasmissione avviene generalmente per via oro-fecale tramite liquidi ed alimenti (frutti di mare) contaminati con il virus di individui infetti. Dopo un’incubazione di 24-30 giorni, compaiono i sintomi quali debolezza, malessere, febbricola e successivamente ittero (colorazione giallastra della pelle e degli occhi) con urine pigmentate. Generalmente l’infezione si risolve spontaneamente in due/tre settimane senza gravi complicazioni. La diagnosi è confermata dalla caratterizzazione sierologica delle IgM ed IgG contro antigeni di HAV. E’ disponibile un vaccino efficace per la prevenzione, particolarmente indicato per coloro che viaggiano in aeree endemiche.
Epatite B: Infezione del fegato dovuta al virus HBV, della famiglia Hepadnaviridae a DNA. La prevalenza delle infezioni è elevata in tutto il mondo, particolarmente in Africa ed Asia ove raggiunge il 10% della popolazione. Il virus è abbastanza resistente al di fuori dell’organismo e la trasmissione avviene generalmente per via parenterale, tramite aghi o strumenti chirurgici, per via sessuale e nel corso di gravidanza. L’incubazione della malattia è lunga, tra 45 e 180 giorni e i primi sintomi quali malessere, febbricola, nausea-vomito, dolore addominale precedono la comparsa di ittero (colorazione giallastra della pelle e degli occhi) con urine pigmentate. Il decorso della malattia è generalmente di qualche mese e nel 20% dei casi avviene la progressione verso la malattia cronica che può portare a cirrosi ed insufficienza epatica o, meno frequentemente, a carcinoma epatico. La pregressa infezione è segnalata dalla presenza di anticorpi contro gli antigeni virali (S, C, ed E) e la persistenza dell’Antigene HBsAg (Australia) suggerisce la cronicizzazione della malattia. L’infezione cronica richiede il trattamento con farmaci anti virali (Lamivudina, Tenofovir o Peginterferone α-2) in grado di mantenere bassi i livelli di viremia DNA.
Epatite C: Infezione del fegato dovuta al virus HCV, della famiglia Flaviviridae a RNA. La prevalenza delle infezioni è particolarmente elevata in alcuni Paesi dell’Africa e dell’Asia ove supera il 5% della popolazione, mentre è bassa in Europa. La trasmissione dell’infezione avviene generalmente per via parenterale, tramite aghi o strumenti chirurgici, per via sessuale e nel corso di gravidanza. L’incubazione della malattia è generalmente di qualche mese e, solo nel 15/20%, compaiono sintomi quali malessere, febbricola, nausea-vomito e la comparsa di ittero (colorazione giallastra della pelle e degli occhi). Nella maggior parte dei casi l’infezione tende a cronicizzare con la progressione verso la cirrosi ed insufficienza epatica ed è stato documentato un alto rischio di contrarre il carcinoma epatico. La diagnosi dell’infezione è basata sulla presenza di anticorpi contro l’HCV mentre la presenza di RNA virale indica un’ infezione attiva in corso di cronicizzazione. L’infezione cronica in fase attiva richiede il trattamento con farmaci anti virali (Interferone alfa pegilato e Ribavirina e di recente anche Telaprevil e Boceprevil, Inibitori della proteasi virale ) in grado di contrastare la replicazione del virus e mantenere bassi i livelli di viremia RNA.
Fast track Cities
Funghi (o Miceti)
Fast track Cities: Fast track Cities è una partnership globale tra città e municipalità di tutto il mondo e quattro partner principali: IAPAC (International Association of Providers of AIDS Care), UNAIDS (United Nations Programme on HIV/AIDS), UN-Habitat (United Nations Human Settlements Programme) e la Città di Parigi.
Le prime città italiane che hanno fatto parte del network sono:
Bergamo,
Brescia,
Firenze,
Latina,
Milano,
Palermo,
Sanremo,
Torino.
Funghi (o Miceti): I funghi sono degli organismi pluricellulari complessi di dimensione e natura estremamente eterogenea, in grado di nutrirsi delle sostanze organiche delle forme di vita circostanti (animali o vegetali) e di riprodursi mediante la formazione di spore. Alcuni funghi di dimensioni microscopiche, come la Candida, l’Aspergillus e il Criptococco, sono naturalmente presenti nell’ambiente e tendono a colonizzare gli animali e l’uomo, riproducendosi a livello dei tessuti infettati, generalmente sulla pelle e sulle mucose (bocca, organi genitali, intestino terminale). In condizioni fisiologiche la crescita dei funghi è in equilibrio con i bacilli presenti localmente e sotto il controllo del sistema immunitario, per cui non provocano sintomi di rilievo. In caso di modificazioni dell’ambiente locale, come nel corso di malattie metaboliche (diabete), trattamenti antibiotici inadeguati, stati di stress e deficienze del sistema immunitario, i funghi possono crescere in maniera incontrollata e danneggiare le cellule dei tessuti, provocando uno stato di infiammazione locale o generale che, nel caso delle immunodeficienze come l’AIDS, può essere ad alto rischio per la salute. Alcuni funghi che colonizzano gli organi genitali, come la Candida, possono essere trasmessi per via sessuale e, in condizioni particolari, provocare infezioni di rilievo clinico. Per molti funghi patogeni esistono comunque trattamenti efficaci da concordare con il medico curante.
Gonococco
Gonorrea
Gonococco: Neisseria Gonorrhoeae, batterio responsabile della Gonorrea (vedi).
Gonorrea: Infezione degli organi genitali di origine batterica, causata dal batterio Gram negativo Neisseria Gonorrhoeae, comunemente definito Gonococco. E’ chiamata volgarmente “scolo”, in virtù della caratteristica secrezione purulenta a carico del pene o della vagina. Infezione comune, particolarmente tra i giovani, è trasmessa tramite i rapporti sessuali non protetti e dopo un’incubazione di 3-7 giorni si manifesta con una sintomatologia caratterizzata da dolore locale, infiammazione e presenza di secrezione bianco-giallastra maleodorante. Facilmente diagnosticabile, tende a guarire facilmente con adeguata terapia antibiotica (analoghi penicilline) previo tampone ed isolamento colturale.
HAART
Herpes
Herpes Simplex
Herpes Varicella Zoster
HIV
HTLV
HAART: Acronimo di Highly Active Anti-Retroviral Therapy, terapia anti-retrovirale ad alta efficacia per l’infezione da HIV, basata sulla combinazione di più farmaci con diverso meccanismo di azione antivirale. Disponibile dal 1996, è stata resa possibile dall’intensa attività di ricerca sui farmaci efficaci contro l’HIV, iniziata poco tempo dopo la caratterizzazione del virus. Attualmente sono disponibili numerosi farmaci in grado di bloccare la replicazione del virus che agiscono interferendo specificamente con le proteine virali che ne regolano il ciclo replicativo. Attualmente i farmaci vengono classificati in base al meccanismo di azione in: Inibitori della trascrittasi inversa (nucleosidici, nucleotidici e non nucleosidici), Inibitori della proteasi, Inibitori dell’integrasi, Inibitori della fusione e dell’ ingresso virale. La combinazione di tre di questi farmaci consente di bloccare il virus a diverse fasi del ciclo replicativo e di prevenire i meccanismi di resistenza dovuti alla mutazione specifica di quelle componenti attaccate dai farmaci. Una terapia HAART correttamente seguita consente pertanto di mantenere estremamente bassi i livelli di virus circolante, di prevenire la comparsa di AIDS e limitare notevolmente il rischio di trasmissione dell’infezione. Le resistenze ai farmaci possono comunque insorgere in seguito al trattamento per mesi o anni rendendo necessario la modifica della somministrazione di uno o più farmaci.
Herpes: Genere di virus a DNA, provvisti di capside e pericapside, in grado di replicare attivamente nelle cellule umane e di provocare infezioni acute che tendono a recidivare nel corso degli anni. I più diffusi sono l’Herpes Simplex, l’Herpes Varicella-Zoster, l’Epstein Barr ed il Citomegalovirus.
Herpes Simplex: Virus a DNA del genere degli Herpesviridae, in grado di provocare lesioni vescicolari a carico della pelle e delle mucose. L’Herpes Simplex di tipo 1 (HSV-1), che si trasmette per via aerea e per il contatto con le lesioni, provoca lesioni vescicolari a livello delle labbra e del cavo orale, che durano qualche giorno e possono recidivare in occasione di stress, stati influenzali od esposizione a raggi solari. Il virus tende infatti a permanere in forma latente nelle cellule del sistema nervoso e riattivarsi periodicamente, facendo ricomparire le lesioni anche a distanza di anni. L’Herpes Simplex di tipo 2 (HSV-2) provoca lesioni a livello dei genitali ed è generalmente contagiato tramite i rapporti sessuali, determinando lesioni vescicolari ed ulcerative che possono durare per 1-2 settimane.
Laddove le infezioni da Herpes Simplex tendano a persistere è indicato il trattamento con farmaci antivirali (Aciclovir) per uso locale o sistemico.
Herpes Varicella Zoster: Virus a DNA del genere degli Herpesviridae, in grado di provocare le lesioni a carico della pelle caratteristiche della Varicella. Si trasmette generalmente per via aerea e dal contatto con le lesioni, dopo un’incubazione di 2-3 settimane provoca la comparsa di lesioni multiple maculo-papulose a livello del tronco e del viso che tendono a vescicolare e a produrre liquido sieroso. Dopo circa 2 settimane le lesioni si asciugano e regrediscono spontaneamente. Il virus persiste comunque nelle cellule del sistema nervoso e nel caso di forti stress e stati di immunodeficienza può riattivarsi a distanza di anni, provocando le tipiche lesioni papulo-vescicolari dello Zoster (Fuoco di Sant’Antonio) che interessano una determinata e circoscritta area cutanea accompagnati da un forte dolore locale. Le lesioni persistono per 2-3 settimane e richiedono generalmente il trattamento con farmaci antivirali (Ganciclovir) per via sistemica. La diagnosi di varicella o Zoster richiede la caratterizzazione degli anticorpi specifici di tipo IgM.
HIV: L’HIV (Virus dell’Immunodeficienza Umana) è stato caratterizzato nel 1983 in individui con Sindrome da Immunodeficienza. Il virus HIV-1 è il più frequente e se ne distinguono, sulla base delle differenze genetiche, diversi sottotipi (A, B, C, D, F, G, H, Forme ricombinanti), con differente distribuzione nei vari continenti. Il virus HIV-2 è assai meno frequente e prevalente nell’Africa Occidentale. Si stima che in tutto il mondo le persone viventi con infezione da HIV siano oltre 30 milioni. In Italia si stimano circa 150/200.000 persone sieropositive per l’HIV fra le quali un quarto non è presumibilmente a conoscenza dell’infezione. Il virus, estremamente labile in ambiente aperto, è presente nel sangue e nelle secrezioni genitali degli individui infetti e si trasmette per mezzo dei rapporti sessuali, dell’inoculazione di sangue infetto (scambio di siringhe, trasfusioni) e può passare dalla madre al figlio in corso di gravidanza/parto/allattamento. Dopo una fase transitoria di infezione acuta, che può risultare asintomatica o accompagnarsi a modica febbricola e linfoadenopatia, il virus persiste nell’organismo e nel corso degli anni può causare danni alle cellule del sistema immunitario determinando la comparsa di immunodeficienza (AIDS) caratterizzata da estrema suscettibilità a gravi infezioni da batteri e virus. La diagnosi di infezione da HIV si effettua mediante la ricerca nel sangue degli anticorpi specifici e dell’antigene p24, mentre la misura della viremia-RNA è richiesta per il monitoraggio dell’infezione. Dal 1996 è disponibile la terapia combinata antivirale ad alta efficacia (HAART) la quale, basata sulla combinazione di farmaci antivirali con diverso meccanismo di azione, consente il controllo della replicazione virale, prevenendo la comparsa dell’immunodeficienza.
HTLV: Virus della leucemia T umana, famiglia di retrovirus molto simili all’HIV, in grado di infettare i linfociti T dell’uomo senza però creare la sindrome da immunodeficienza. L’HTLV-1, prevalente nelle isole dell’Asia tropicale e l’HTLV-2, prevalente nelle coste del Mediterraneo, l’HTLV-4 e HTLV-5 possono provocare alcune rare forme di leucemie acute linfocitarie. L’HTLV-3 ha costituito uno dei nomi precedenti dell’HIV.
Immunità (Sistema Immunitario)
Immunodeficienza
Immunità (Sistema Immunitario): Capacità dell’organismo di difendersi dalle infezioni causate da microorganismi estranei (batteri, virus, funghi, protozoi) e dalla crescita anomala delle cellule in caso di tumori. Il sistema immunitario, costituito da cellule (linfociti, macrofagi) e da specifiche proteine (anticorpi), è in grado di riconoscere con estrema precisione le molecole estranee dei microorganismi e delle cellule modificate, e si attiva mettendo in opera meccanismi in grado di determinarne la specifica eliminazione. Un ridotto funzionamento del sistema immunitario causa le immunodeficienze (primitive o secondarie) mentre un’attività eccessiva è alla base delle malattie autoimmunitarie e delle allergie.
Immunodeficienza: Stato caratterizzato da un’inadeguata funzionalità del sistema immunitario per cui aumenta la suscettibilità alle infezioni da batteri, virus e funghi, che possono manifestarsi in forma grave e prolungata, e ad alcune forme di tumori. Può essere di origine genetica (immunodeficienza primaria) o associata a malattie croniche (fegato, reni, cardiopatie), o a tumori in fase avanzata comprese le leucemie e linfomi, o a gravi infezioni batteriche o virali. Tra queste ultime l’infezione da HIV, provocando danni alle cellule del sistema immunitario, può causare nel tempo una grave immunodeficienza acquisita (AIDS).
Linfocita
Linfogranuloma venereo
Long Term non Progressors (LTNP)
Linfocita: Cellula del sistema immunitario con la capacità di riconoscere molecole estranee all’organismo ed attivare una risposta specifica con lo scopo di eliminarle. I linfociti sono essenziali per la difesa contro le infezioni da microrganismi (batteri, virus, funghi, protozoi) e si distinguono in linfociti B, che producono anticorpi specifici, e linfociti T che sono in grado di eliminare le cellule infettate.
I vaccini stimolano la funzione dei linfociti specifici per i microorganismi aumentando le difese immunitarie. Una grave alterazione a carico dei linfociti, come accade nel corso dell’infezione da HIV, può causare l’immunodeficienza.
Linfogranuloma venereo: Malattia a trasmissione sessuale di origine batterica, causata da alcuni sottotipi di Chlamidia Trachomatis. Prevalente in Africa e nell’America Latina, si trasmette attraverso i rapporti sessuali (vaginali, anali e oro-genitali). Le lesioni compaiono dopo 3-7 giorni dal contagio in forma di ulcere a livello dei genitali, della mucosa anale e del cavo orale, che guariscono in pochi giorni. A distanza di 10-60 giorni compare l’interessamento ai linfonodi locali che appaiono ingranditi, dolenti e tendono alla colliquazione con presenza di fistole ed esiti cicatriziali. Per evitare la cronicizzazione dell’infezione è necessaria una terapia antibiotica adeguata (Macrolidi o Tetracicline). La diagnosi viene fatta mediante applicazione di tampone a livello delle lesioni ed identificazione del batterio tramite immunofluorescenza o analisi genica.
Long Term non Progressors (LTNP): Piccola componente di persone che vivono con l’HIV (< 2 %), che riesce a controllare l’infezione virale per molti anni (anche oltre 10), senza la necessità di assumere terapia anti-retrovirale.
I LTNP risultano sempre sieropositivi all’HIV, ma il virus non risulta dosabile nel sangue (viremia assente) e il numero dei linfociti CD4+ tende a rimanere normale e invariato per molti anni, in assenza di progressione verso l’AIDS.
Alla base del fenomeno vi può essere la presenza di virus a bassa patogenicità o più frequentemente una particolare capacità da parte dell’immunità aspecifica o specifica di controllare la replicazione dell’HIV, impendendone la diffusione nell'organismo e i conseguenti danni a carico delle cellule immunitarie.
In alcune persone sono state caratterizzate varianti genetiche dei co-recettori CCR5 per il virus o delle proteine HLA dell’istocompatibilità che comportano una maggiore resistenza delle cellule all’infezione. Queste persone vengono intensamente studiate nell’ambito di ricerche volte a comprendere i meccanismi di difesa nei confronti dell’HIV e a caratterizzare i geni e le proteine cellulari che possono ostacolare l’infezione.
MGF - mutilazioni genitali femminili
Mollusco contagioso
Mononucleosi
MGF - mutilazioni genitali femminili: Con il termine MGF, si intendono tutte le procedure che includono la rimozione parziale o totale dei genitali femminili, per ragioni culturali, religione o altre motivazioni non terapeutiche.
Mollusco contagioso: Il mollusco contagioso è una malattia trasmissibile della pelle, dovuta alla infezione da parte del virus omonimo (virus del mollusco contagioso, MCV) della famiglia dei Poxvirus. Relativamente comune in quanto il contagio avviene attraverso il contatto diretto tra la pelle oppure, indirettamente, negli ambienti comuni (piscine, palestre), colpisce soprattutto i bambini al di sotto dei 12 anni, ma può interessare anche gli adulti. Si presenta in forma di piccole vescicole molli di colore rosa, che compaiono in varie parti del corpo, prevalentemente sul tronco e sugli arti, ma anche in prossimità dei genitali esterni. Le lesioni non sono dolorose e e persistono per un periodo lungo. La diagnosi richiede l’esame clinico delle lesioni con eventuale biopsia cutanee. Le lesioni da Mollusco Contagioso vanno rimosse mediante piccoli strumenti chirurgici (curette) e/o trattate con disinfettanti locali a base di iodio, toccatura con acidi o, soprattutto negli adulti, mediante cauterizzazione o congelamento con azoto liquido.
Mononucleosi : La Mononucleosi Infettiva è una infezione da parte del virus Epstein-Barr (EBV), della famiglia degli Herpesvirus, che si trasmette attraverso la saliva nei baci profondi o nell’utilizzo di stoviglie. L’infezione è abbastanza comune, particolarmente nei bambini e nella fascia di età tra i 15 ed i 30 anni, e ha un decorso generalmente lento, con un’iniziale faringite/tonsillite seguita dopo pochi giorni da una febbricola accompagnata a marcata debolezza e ingrossamento dolente delle linfoghiandole per 3-6 settimane. Possono inoltre insorgere complicazioni a carico della milza, del fegato e del sistema nervoso. In quasi tutti i casi i sintomi tendono a regredire nel tempo. La diagnosi richiede un esame clinico e specifiche analisi di laboratorio tra le quali la ricerca degli anticorpi specifici, il Monotest e la conta dei globuli bianchi del sangue. Non esiste una cura specifica per la Mononucleosi Infettiva, è generalmente consigliato il riposo, una dieta leggera e l’assunzione di antipiretici.
Neisseria gonorrheae
Next Generation Sequencing
Neisseria gonorrheae: Batterio Gram negativo, comunemente definito Gonococco, responsabile della Gonorrea (vedi).
Next Generation Sequencing: Le nuove tecnologie di sequenziamento del DNA, definite Next Generation Sequencing (NGS), consentono oggi una rapida e dettagliata caratterizzazione delle parti di DNA (geni) e delle proteine che sono coinvolte nei processi di crescita e differenziazione delle cellule e della loro interazione con organismi estranei quali virus e batteri.
omologia genica
One Health
omologia genica: due elementi che hanno la stessa filogenetica, ovvero hanno un antenato in comune
One Health: La visione olistica One Health, ossia un modello sanitario basato sull'integrazione di discipline diverse, è antica e al contempo attuale. Si basa sul riconoscimento che la salute umana, la salute animale e la salute dell’ecosistema siano legate indissolubilmente.
È riconosciuta ufficialmente dal Ministero della Salute italiano, dalla Commissione Europea e da tutte le organizzazioni internazionali quale strategia rilevante in tutti i settori che beneficiano della collaborazione tra diverse discipline (medici, veterinari, ambientalisti, economisti, sociologi etc.).
La One Health è un approccio ideale per raggiungere la salute globale perché affronta i bisogni delle popolazioni più vulnerabili sulla base dell’intima relazione tra la loro salute, la salute dei loro animali e l’ambiente in cui vivono, considerando l’ampio spettro di determinanti che da questa relazione emerge.
Papillomavirus
Pediculosi
Profilassi post-espositiva (PPE o PEP)
Protozoi
Papillomavirus: Il Papillomavirus Umano (HPV) è un virus a DNA di cui sono stati identificati circa 100 sierotipi in grado di infettare l’uomo e la donna. Alcuni tipi del virus HPV possono causare patologie comuni della pelle (verruche, papillomi) mentre altri (6 e 11) possono dare lesioni proliferative benigne a livello degli organi genitali come i condilomi, piccole escrescenze rosacee allungate, singole o multiple, che non danno sintomi. Altri tipi di HPV (16 e 18) possono provocare, a distanza di anni, il Carcinoma, più frequentemente a carico della cervice uterina e più raramente del pene, dell’ano o della faringe. Il virus HPV si contagia prevalentemente per contatto diretto cutaneo o genitale ma alcune forme di verruche possono essere trasmesse anche per via indiretta (bagni pubblici, piscine, ambiente domestico). I condilomi vengono generalmente trasmessi per via sessuale e l’uso del preservativo (maschile o femminile) fornisce protezione solo relativamente alle zone ricoperte. La diagnosi di infezione da HPV si basa sul riconoscimento delle lesioni specifiche e sull'eventuale ricorso a test genici su tampone o striscio delle lesioni. In considerazione del rischio di contrarre il Carcinoma della cervice uterina, viene indicato a tutte le donne al di sopra dei 30 anni di effettuare regolarmente il test HPV e il Pap test su striscio cervico-vaginale che consentono di escludere o di diagnosticare un’avvenuta infezione da ceppi oncogeni di HPV o il Carcinoma in fase precoce.
La terapia delle lesioni da HPV varia a seconda della tipologia e della localizzazione. Il trattamento dei Condilomi include la crioterapia (bruciatura con azoto liquido freddo), la laser-terapia, la diatermocoagulazione (bruciatura con calore), l’asportazione chirurgica o l’applicazione locale di farmaci con funzione immunomodulante (imiquimod, interferone, podofillina). E’ necessario eliminare completamente il virus allo scopo di evitare la ricomparsa dei Condilomi nei mesi successivi in quanto il virus può persistere in forma latente nel tessuto. Fino a quando non si sia sicuri della completa eradicazione, circa 5-6 mesi dal trattamento, è indicato avere rapporti protetti. Il carcinoma della cervice uterina, o le lesioni pre-cancerose, richiedono generalmente l'asportazione chirurgica parziale (conizzazione) o completa (isterectomia) delle aree interessate o cicli di chemioterapia o radioterapia. Procedure analoghe sono previste per le rare forme di Carcinoma del pene o dell’ano.
Sono disponibili vaccinazioni nonavalenti, tetravalenti o trivalenti che vengono raccomandate a maschi e femmine prima del compimento del 12 anno di età e a tutte le persone che presentano un potenziale rischio di infezione da papillomavirus attraverso i rapporti sessuali.
Pediculosi: La Pediculosi del pube è una condizione patologica dovuta all’infestazione da parte di un pidocchio, Phthirus pubis (chiamato anche piattola), che colonizza e depone le uova (lendini) a livello dei peli pubici. Si trasmette con i contatti diretti tra i genitali esterni nel corso di rapporti sessuali, con biancheria intima, abiti o lenzuola infestate dal pidocchio. Si manifesta con un intenso prurito a livello della peluria pubica, soprattutto nelle ore notturne e la presenza, sulla pelle intorno ai peli, di piccole macchioline bluastre appena visibili ad occhio nudo, dovute ai morsi del pidocchio. La pediculosi non interessa le mucose genitali e non compromette la funzionalità degli organi genitali, ma se non trattata l’infestazione tende ad estendersi nelle regioni scrotale e perianale. La diagnosi viene fatta sulla base del riscontro delle caratteristiche lendini attaccate ai peli e del pidocchio stesso. Le lendini possano essere facilmente eliminate con il lavaggio della zona pubica con una soluzione di acido acetico e l’utilizzo di un pettine a denti stretti. Per la disinfestazione del pidocchio occorre, invece, un massiccio trattamento locale con specifici prodotti detergenti o con oli naturali o sintetici.
Profilassi post-espositiva (PPE o PEP): La profilassi post-espositiva consiste in una terapia farmacologica preventiva da effettuare in seguito ad eventi per i quali si ritiene di avere rischiato l’insorgenza di una malattia infettiva contagiosa (da batteri o da virus). La profilassi post-espositiva può essere prescritta in seguito a rapporti sessuali con persone infette o considerate ad alto rischio di infezione per Sifilide, HIV, Epatite B e C includendo i casi di violenza sessuale,o ad esposizione a sangue potenzialmente infetto nel caso di incidenti professionali o punture accidentali. La terapia preventiva viene indicata al/la partner sessuale quando viene diagnosticata, clinicamente o tramite esami di laboratorio, una qualsiasi infezione a trasmissione sessuale. Il trattamento con farmaci ad azione anti-batterica o anti-virale deve essere iniziato entro i due giorni successivi al rischio di esposizione. Considerando i possibili effetti indesiderati ed i costi dei farmaci da assumere, è opportuno che il medico curante valuti in ogni singolo caso la necessità di effettuare la terapia preventiva. Nel caso di esposizione professionale ad eventuali agenti infettanti (personale sanitario, agenti di sicurezza, operatori sociali) esistono delle procedure definite per la prevenzione anti-infettiva in ambito lavorativo. In tutti i casi è opportuno fare riferimento al medico curante e alle strutture di sanità pubblica presenti sul territorio.
Protozoi: I Protozoi sono microorganismi complessi in grado di effettuare cicli replicativi nell’organismo umano e di causare danno a organi e tessuti. Sono presenti a livello ambientale nell’aria e nelle acque e possono essere contagiati per via alimentare, tramite la puntura di insetti e con l’esposizione alle secrezioni delle persone infette, soprattutto nel corso dei rapporti sessuali. I protozoi possono causare un danno a livello locale (apparato genitale, digerente o respiratorio) o diffondersi in tutto il corpo dando luogo ad un’ infiammazione generale (febbre, linfoghiandole ingrossate) e nei casi più gravi alla compromissione degli organi interni (fegato, polmoni, cuore e cervello). Esistono terapie specifiche contro i protozoi, che devono essere concordate con il medico curante.
Scabbia
Sifilide
Stealthing
Stigma
Scabbia: La Scabbia è un’ infestazione da parte di un Acaro, lo Sarcoptes scabiei, artropode parassita non visibile ad occhio nudo che colonizza l’epitelio dell’uomo e di animali domestici. L’acaro entra negli strati dell’epidermide dove la femmina produce microscopici cunicoli in prossimità dei bulbi piliferi nei quali depone le uova che in circa 10 giorni maturano e causano la propagazione dell’acaro infestante. Le regioni maggiormente interessate sono rappresentate dal cavo ascellare, dall’inguine e dagli arti e i sintomi che compaiono in 2-3 settimane sono costituiti da prurito intenso, soprattutto notturno, che provoca il grattamento con conseguenti lesioni superficiali della pelle e possibili superinfezioni batteriche. Il contagio avviene per contatto diretto con il malato, anche tramite rapporti sessuali, o con biancheria o lenzuola infestate. La diagnosi richiede l’identificazione dei caratteristici cunicoli dell’acaro con specifiche tecniche di colorazione, e della presenza dell’acaro su vetrino per microscopia. Per la disinfestazione dell’acaro occorre un massiccio trattamento locale con specifici prodotti detergenti a base di permetrina, lindano, o con preparazioni di zolfo. I sintomi possono essere trattati con farmaci anti-istaminici per uso locale o per bocca, previa prescrizione medica.
Sifilide: La Sifilide (detta anche Lue) è una malattia causata da un batterio, il Treponema Pallidum, dell’ordine delle Spirochete. Il batterio può essere presente in tutte le secrezioni corporali delle persone infette e viene contagiato principalmente tramite i rapporti sessuali non protetti, inclusi i rapporti oro-genitali. Nell’infezione si distingue una fase primaria (da 2 a 4 settimane dopo il contagio) in cui vi è la comparsa di una caratteristica lesione papulosa rossa non dolente a carattere ulcerativo (Sifiloma). In assenza di un trattamento efficace, dopo 1-3 mesi nuove lesioni possono comparire nelle mucose genitali, sulla pelle e nelle linfoghiandole in presenza di febbre e malessere generale. In circa un terzo delle persone infette, a distanza di anni l’infezione può ricomparire in diverse parti dell’organismo, inclusa la pelle (gomme luetiche) e gli organi interni (fegato, cuore, reni, cervello), portando ad una grave compromissione generale ed al rischio di morte. La diagnosi viene fatta in base al riconoscimento delle lesioni, all’identificazione del batterio nelle lesioni (microscopia, PCR) all’identificazione nel siero degli anticorpi contro il batterio (TPHA, FTA) o agglutinanti aspecifici (VDRL). La Sifilide viene curata con antibiotici specifici (Penicilline, Cefalosporine, Tetracicline) per un periodo di 2/3 settimane e la cura deve essere ripetuta in corso di recidive.
Stealthing: è il termine per indicare quando durante il rapporto sessuale, vaginale o anale, uno dei partner sfila il preservativo dal pene o ne altera la funzione di barriera, senza chiedere esplicitamente il permesso del partner.
Stigma: dal greco significa marchio e in psicologia sociale indica l'attribuzione di qualità negative a una persona o a un gruppo di persone, soprattutto rivolta alla loro condizione sociale e reputazione.
Tasp
Treponema Pallidum
Triconomiasi
Tasp: La TasP acronimo di “Treatment as Prevention” (Trattamento come prevenzione), è la strategia di prevenzione globale dell’infezione da HIV basata sulla somministrazione della terapia combinata antiretrovirale HAART alle persone che vivono con l’HIV.
Treponema Pallidum: Batterio dell'ordine delle Spirochete, agente responsabile della Sifilide (vedi).
Triconomiasi: La Tricomoniasi è un’infezione dell’apparato genitale causata dal parassita Trichomonas vaginalis, protozoo flagellato. E’ prevalente nelle aree popolate dei Paesi in via di Sviluppo e si trasmette tramite i rapporti sessuali non protetti. L’infezione causa nella donna un’infiammazione pruriginosa a livello della vagina, accompagnata da una secrezione giallastra maleodorante e dolore durante la minzione ed i rapporti sessuali. Nell’uomo è meno comune e interessa l’uretra e la prostata, in forma asintomatica o con modico dolore a livello del pene accentuato durante la minzione. L’infezione tende a risolversi ma, se non curata, può estendersi alla mucosa uterina (nella donna) e alla prostata e ai testicoli (uomo) portando ad un rischio di infertilità. L’infiammazione della vagina e dell’uretra può inoltre facilitare il rischio di infezione da HIV e di altre malattie sessualmente trasmesse. La diagnosi viene fatta sulla base delle lesioni e l’evidenziazione microscopica o colturale del parassita. Il trattamento richiede l’assunzione di farmaci del gruppo dei Nitro imidazoli (metronidazolo).
Ulcera venerea
Undetectable
Uretrite
Uretrite aspecifica
Ulcera venerea: L'ulcera venerea, conosciuta come ulcera molle, è una malattia poco comune, causata dal batterio Haemophilus ducreyi (Gram-negativo) che può essere trasmesso con i contatti diretti tra i genitali nei rapporti sessuali non protetti con o senza penetrazione. L’infezione si manifesta generalmente sul glande/pene (uomo) o nella vulva (grandi labbra, clitoride nella donna) o nella parte esterna della vagina con lesioni vescicolari dolorose, che dopo pochi giorni tendono a ulcerarsi e a produrre un essudato torbido e purulento. Le lesioni tendono alla regressione spontanea ma in assenza di trattamento possono diffondersi ad altre parti dei genitali esterni, con il rischio di maggiore durata dei sintomi e la comparsa di lesioni cicatriziali.
E’importante distinguerla dalla Sifilide e la diagnosi viene fatta con l’osservazione clinica e l’isolamento colturale del batterio dal materiale presente nelle lesioni. L'Ulcera venerea viene trattata con la disinfezione delle lesioni ed una terapia antibiotica specifica (Sulfamidici o Tetracicline) per 1-2 settimane.
Undetectable: dall'inglese “non rilevabile”. Questo termine, parlando di persone che vivono con HIV viene utilizzato nel principio conosciuto come U=U, Undetectable=Untrasmittable, vale a dire: “Non rilevabile=Non trasmissibile” e si riferisce alla carica virale.
Uretrite: Infiammazione dell’uretra, canale terminale delle vie urinarie, breve nella donna e più lungo nell’uomo, nel quale è situato all’interno del pene. L’infiammazione può essere causata da infezioni, agenti irritanti o da cause meccaniche (es. masturbazione, rapporti sessuali intensi). Si manifesta con arrossamento locale, dolore più o meno intenso e, in caso di infezione, con secrezione limpida o purulenta.
Uretrite aspecifica: L’Uretrite aspecifica è un'infiammazione acuta dell’uretra causata da un’infezione batterica, in particolare Ureaplasma urealyticum, Mycoplasma genitalium o Clamidia trachomatis che si trasmettono con i rapporti sessuali non protetti. Di gran lunga prevalente nell’uomo, si manifesta con dolore e arrossamento della parte terminale del pene con modica secrezione trasparente e mucinosa che rende le urine torbide. Meno comune nella donna, l’infezione può essere asintomatica o dare modico dolore a livello del meato uretrale, soprattutto durante la minzione, con arrossamento e modica secrezione che rende le urine torbide. Nella maggior parte dei casi si risolve in una/due settimane ma se non trattata può estendersi ai testicoli ed alla prostata (nell’uomo) ed alla mucosa vaginale ed uterino-tubarica (nella donna) con rischio di sterilità. Più raramente sono state riportate complicazioni immunitarie a livello degli occhi (uveite) ed alle articolazioni. La diagnosi viene fatta sulla base delle lesioni e sulla ricerca colturale dei batteri responsabili. L’infezione richiede il trattamento con antibiotici specifici per circa 1-2 settimane, salvo resistenze o complicazioni.
Vaccinazione
Virus
Vaccinazione: Trattamento in grado di potenziare la risposta immunitaria specifica per un determinato agente infettivo (batteri, virus, protozoi). La vaccinazione serve principalmente per la prevenzione della malattia infettiva, ma può facilitare la cura in caso di infezione. Le vaccinazioni su larga scala hanno consentito in Italia l’eradicazione di alcune infezioni come il vaiolo e la poliomielite nonchè la notevole riduzione dei casi di epatite B, morbillo e parotite. Alcune vaccinazioni, tra le quali quelle anti-tetano, difterite, poliomielite, pertosse, epatite B, morbillo, rosolia, parotite sono raccomandate nel corso dell’infanzia e dell’adolescenza. Recentemente è stata introdotta la vaccinazione contro il virus del papilloma per le donne. Sono in corso di sperimentazione di vaccini contro il virus dell’Epatite C (HCV) e dell’Immunodeficienza Umana (HIV).
Virus: I virus sono dei microorganismi estremamente piccoli, visibili solo al microscopio elettronico, che sono costituiti da una piccola porzione di DNA o RNA contenuta in un involucro proteico (capside) o lipoproteico (pericapside). I virus sono in grado di replicarsi esclusivamente all’interno delle cellule dell’uomo (o animali), sfruttandone i meccanismi ed i costituenti, causandone la morte o la trasformazione in cellule tumorali. La resistenza dei virus al di fuori del corpo umano è estremamente ridotta, anche se alcuni virus come quelli dell’Influenza, del Morbillo e dell’Epatite B possono sopravvivere a lungo. L’infezione da parte dei virus si può contrarre per via aerea, alimentare o con l’esposizione alle secrezioni o al sangue delle persone infette. I virus possono causare un danno a livello locale (apparato genitale, digerente o respiratorio) o diffondersi in tutto il corpo dando luogo a focolai multipli (febbre, macchioline sulla pelle, linfoghiandole ingrossate) e nei casi più gravi alla compromissione degli organi interni (fegato, polmoni, cuore e cervello). Per alcuni tipi di virus (Influenza, Herpes, HIV, Epatite B e C) esiste una terapia specifica da concordare con il medico curante. Le infezioni da parte di molti tipi di virus (Morbillo, Rosolia, Parotite, Poliomielite, Epatite A, Epatite B, Influenza, Febbre gialla, alcuni tipi di Papilloma) possono essere prevenute grazie alla vaccinazione specifica da effettuare nel corso dell’infanzia o in età adulta.