Uniti contro l'AIDS

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We’ve got the power. Donne, ragazze e contrasto all'HIV

Discriminazione e violenza di genere, lacune nell'istruzione e mancanza di empowerment economico e protezione della salute e dei diritti sessuali e riproduttivi stanno bloccando la prevenzione dell’HIV.

In vista della Quinta Giornata Nazionale della Salute della Donna, che si terrà il prossimo 22 aprile, rilanciamo il Rapporto che UNAIDS ha pubblicato in occasione dell’8 marzo: “We’ve got the power. Donne, ragazze e contrasto all'HIV”.
Il Rapporto mostra come le forti disparità e disuguaglianze tra uomini e donne continuino a rendere le donne e le ragazze più vulnerabili all'HIV. “We’ve got the power: abbiamo il potere” nel senso che possiamo spingere i governi a fare di più per responsabilizzare donne e ragazze e rispettare i loro diritti umani.

"L'epidemia di HIV è amplificata dalle disuguaglianze e dalle ingiustizie affrontate da donne e ragazze e di come le lacune nei diritti e nei servizi stanno esacerbando l'epidemia", ha affermato Winnie Byanyima, direttore esecutivo di UNAIDS. "Questo è inaccettabile, è evitabile e deve finire."

Report UNAIDS
 
Venticinque anni fa, i governi hanno compiuto il passo storico dell'adozione della Dichiarazione di Pechino e della Platform for Action, la road map politica globale più completa e progressista per il rispetto dei diritti umani di donne e ragazze e per il raggiungimento della parità di genere.
Sono stati compiuti progressi in settori chiave. Sempre più ragazze vanno a scuola e le differenze di genere nell'istruzione primaria si stanno appianando a livello globale, in alcuni paesi ci sono più donne coinvolte nella leadership politica e altri paesi hanno lavorato per proteggere i diritti delle donne nella legislazione. Anche il trattamento per l'HIV è stato ampliato, quindi a metà del 2019 c'erano più di 24 milioni di persone che vivevano con l'HIV in trattamento, tra cui oltre 13 milioni di donne di età pari o superiore a 15 anni.

Il Rapporto mostra, tuttavia, che molte delle promesse fatte per migliorare la vita di donne e ragazze in tutto il mondo non sono state mantenute. Quasi 40 anni dopo, l'AIDS è ancora la principale causa di morte per le donne di età compresa tra 15 e 49 anni e circa 6000 giovani donne di età compresa tra 15 e 24 anni acquisiscono l'HIV ogni settimana.

We’ve got the power / Abbiamo il potere di identificare alcune aree critiche da affrontare, tra cui l'eliminazione della violenza contro le donne.
Nelle aree ad alta prevalenza dell'HIV, è stato rilevato che la violenza del partner aumenta del 50% il rischio che le donne contraggano l'HIV.
La sieropositività può anche essere un fattore scatenante la violenza; le donne con HIV segnalano spesso di subire violenze da parte del partner, dei familiari e dei membri della comunità, nonché da parte dei sanitari.

La relazione sottolinea che al di fuori dell'Africa subsahariana, la maggior parte delle donne a rischio di HIV appartiene a comunità emarginate, come le sex worker, le donne che fanno uso di sostanze, le donne transgender e le donne detenute.
La disuguaglianza di genere, la stigmatizzazione e la discriminazione, la criminalità, la violenza e altre violazioni dei diritti umani contribuiscono ad impedire a queste donne di accedere ai servizi di cui hanno bisogno.
Le leggi e le politiche devono essere riformate per porre fine alla criminalizzazione e alle pratiche sessuali coercitive.
Affinché la risposta all'AIDS sia pienamente efficace, le politiche e i servizi devono rispondere a ciò che le donne e le ragazze desiderano e di cui hanno bisogno.
Ciò include la garanzia di approcci incentrati sull'adolescente e che considerino le dinamiche tra ragazze/i. E' altrettanto importante che le componenti del diritto, del genere e della non violenza siano integrate nell'educazione sessuale.
I dati mostrano che nel 2019 gli adolescenti di età inferiore ai 18 anni avevano bisogno del consenso dei genitori o dei tutori in 105 su 142 paesi per effettuare un test HIV e in 86 su 138 paesi avevano bisogno del consenso per accedere al trattamento e alle cure per l'HIV.
Survey effettuate dal 2013 al 2018 mostrano, inoltre, che la conoscenza della prevenzione dell'HIV rimane bassa in modo preoccupante, in particolare tra le donne e le ragazze.
Nell'Africa subsahariana, la regione più colpita dall'HIV, 7 giovani donne su 10 non avevano conoscenze complete sull'HIV.

Al contrario, i paesi che investono nel potenziamento di programmi efficaci di prevenzione dell'HIV mostrano risultati impressionanti.
Da quando in Lesotho è stato fornito un pacchetto completo di programmi di prevenzione dell'HIV, tra il 2010 e il 2018, le nuove infezioni nelle donne e nelle ragazze sono diminuite del 41%.
Vi sono enormi differenze nell'istruzione in generale. Gli studi dimostrano che mantenere le ragazze a scuola può avere un effetto protettivo contro l'HIV.
Quando in Botswana è stata estesa l'istruzione secondaria obbligatoria, è emerso che, ogni ulteriore anno scolastico dopo i 9 anni di età è associato ad una riduzione del 12% del rischio di contrarre l'HIV da parte delle ragazze.
Tuttavia, quasi una su 3 adolescenti delle famiglie più povere del mondo non è mai stata a scuola.

L'autonomia economica delle donne è di per sé un diritto fondamentale e una componente importante della risposta all'AIDS, eppure le donne hanno ancora molte meno opportunità economiche rispetto agli uomini e si fanno maggiormente carico della cura dei famigliari e del lavoro domestico.
Solo 88 paesi su 190 hanno istituito leggi che impongano parità di retribuzione per il medesimo lavoro. Dunque, allo scopo di progredire nella risposta all'HIV è necessario assicurare protezioni legali per porre fine alla discriminazione di genere e garantire leggi sull'uguaglianza tra donne e uomini.
"Le donne e le ragazze adolescenti rivendicano i loro diritti" ha dichiarato Byanyima. "I governi devono agire fornendo risorse e servizi per proteggere i loro diritti e rispondere adeguatamente alle loro esigenze e alle loro prospettive di vita".

Il Rapporto evidenzia una serie di strade da seguire.
Queste includono investimenti in politiche e in programmi sull'HIV che, abbiano dimostrato di promuovere la parità di genere; investimenti nell'istruzione, compresa l'educazione sessuale e l'emancipazione economica di donne e ragazze; leggi che, sostengano uguaglianza di diritti per tutte le donne e le ragazze, comprese misure che mettano fine allo stigma e alla discriminazione, alla violenza e alla criminalità nei confronti di donne e ragazze; offerta di terapie e trattamenti dignitosi; misure che favoriscano una significativa partecipazione delle donne in tutti i processi decisionali relativi ai programmi sull’HIV e che supportino la leadership e il coinvolgimento di donne e giovani all'interno del processo decisionale per la risposta all’AIDS.


Winnie Byanyima
UNAIDS Executive Director

FONTE UNAIDS PRESS RELEASE
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