Uniti contro l'AIDS

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HIV, Sifilide, Clamidia, Epatiti: implicazioni socio-sanitari e legali

I recenti fatti di cronaca inducono a fare delle considerazioni sulla possibilità di trasmissione, in maniera inconsapevole o consapevole, di patologie infettive che possono determinare danni rilevanti e permanenti a carico dell’organismo.
Alcune Infezioni Sessualmente Trasmesse, quali la Sifilide, la Clamidia, le Epatiti B e C e l’HIV, possono, infatti, decorrere in maniera asintomatica e la diagnosi viene fatta spesso tardivamente, talvolta in occasione di controlli occasionali o di un aggravamento della patologia.
Queste infezioni possono, quindi, essere trasmesse in maniera inconsapevole dalle persone non ancora a conoscenza di convivere con un’infezione cronica trasmissibile.
Questo è quello che accade nella grande maggioranza dei casi, in particolare ove non vi sia un’adeguata sensibilizzazione riguardo al rischio infettivo dei comportamenti sessuali.
Sono stati comunque documentati diversi casi in cui persone consapevoli di aver contratto un’infezione da HIV, HBV, HCV o Sifilide, non  abbiano ritenuto  opportuno  informare i propri partner e usare precauzioni in ambito sessuale, causando a volte la trasmissione delle infezioni.
Se da una parte è necessario, in presenza di comportamenti a rischio, promuovere lo screening e la diagnosi di infezioni trasmissibili per via sessuale, è altresì importante informare adeguatamente le persone con un’infezione diagnosticata del rischio di trasmissione al/ai partner sessuali, con le conseguenze cliniche, psicologiche, sociali e  legali che ne possono risultare.
A tale riguardo, occorre sapere che risponde del reato di lesioni (articoli 582, 583 e 585 del Codice Penale) la persona la quale, consapevole di essere portatrice di un’infezione trasmissibile per via sessuale, intenzionalmente abbia rapporti non protetti con il partner ignaro del rischio di contagio che corre.
Ove la patologia trasmessa non sia guaribile in via definitiva, come nel caso dell’HIV/AIDS, che, pur essendo oggi trattabile con farmaci efficaci, risulta ancora  impossibile da eradicare, le lesioni sono valutate come gravissime e la pena è aggravata.
E’ dunque auspicabile che vengano costantemente promosse efficaci campagne di sensibilizzazione e prevenzione, le quali unitamente ad una adeguata informazione personalizzata (intervento di counselling) ricevuta al momento della diagnosi contribuiscano a ridurre la trasmissione di infezioni trasmissibili per via sessuale che possono causare danni permanenti e la cui prevalenza sul territorio risulta più rilevante di quanto non sia generalmente percepito.
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