Uniti contro l'AIDS

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I batteri si scambiano informazioni preziose

Batteri anche di diversa tipologia sono in grado di scambiarsi “le informazioni” per lo sviluppo di resistenza agli antibiotici utilizzati per le cure.
Questa evidenza è stata riportata in uno studio pubblicato sulla rivista eLife da ricercatori dell’Università di Pittsburgh (USA).
Nello studio i ricercatori hanno analizzato le sequenze del DNA (genoma) di oltre 2000 batteri isolati, per un periodo di tempo di 18 mesi consecutivi, in persone ricoverate in un unico ospedale della città.
Nel genoma dei batteri appartenenti a differenti famiglie e specie lontane tra loro (Acinetobacter spp., Burkholderia spp., Citrobacter spp., Clostridioides difficile, Enterococcus spp., E. coli, Klebsiella spp., Proteus spp., Providencia spp., Pseudomonas spp., Serratia spp., Stenotrophomonas spp., e Staphylococcus aureus) sono state riscontrate sequenze di geni non incluse nel DNA principale, definiti  “elementi mobili” in quanto non permanenti e, inoltre, suscettibili di trasferimento reciproco tra le cellule batteriche.
Osservando le variazioni di questi “elementi mobili” nei ceppi batterici isolati nei 18 mesi successivi, è stata documentata la comparsa progressiva di nuove sequenze di DNA in grado di favorire la resistenza agli antibiotici utilizzati nelle terapie ospedaliere.
Questo dato suggerisce che i batteri, sottoposti al trattamento con gli antibiotici, siano in grado di sviluppare e scambiarsi reciprocamente elementi essenziali per la loro “sopravvivenza” e che la loro concentrazione in ambiente ospedaliero possa accelerare tale fenomeno. 
Poiché l’aumento progressivo dei casi di antibiotico-resistenza tende a limitare sempre più le risorse terapeutiche contro le infezioni batteriche, con un rilevante aggravio del loro decorso e della conseguente mortalità, risulta indispensabile poter prevenire e combattere adeguatamente questa evenienza.
Oltre a limitare l’uso non necessario delle terapie antibiotiche e ridurre la concentrazione e la promiscuità delle persone in ambiente ospedaliero, sarà importante la messa a punto di farmaci in grado di interferire con i processi che comportano, nei batteri patogeni, l’acquisizione di elementi che portano alla resistenza ai farmaci.
La comprensione piena dei meccanismi molecolari associati a questo fenomeno potrà in un prossimo futuro contribuire a ridurre l’impatto dell’antibiotico-resistenza  sulla salute della comunità.
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