Uniti contro l'AIDS

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Ultimo aggiornamento

  • 8 giugno 2020

Gonorrea: prevenzione, gestione ed impatto sanitario in Europa

I casi di gonorrea in Europa risultano in progressivo aumento rispetto agli anni precedenti.
Secondo il report annuale dell’European Centre for Disease Prevention and Control-ECDC, agenzia europea per il controllo delle malattie, nel 2018 sono stati riportati oltre 100.000 casi in 28 Paesi europei, con un aumento del 22% rispetto all’anno precedente.
In particolare è stata segnalata un’incidenza media di 26,4 casi/100.000 abitanti, con valori maggiori nei paesi del Nord Europa (Norvegia, Danimarca e Regno Unito) e numeri relativamente bassi in Italia (1,5 /100.000). 

Sono stati inoltre riportati diversi casi di resistenza da parte di ceppi batterici (Neissaria gonorrhoeae  o gonococco) agli antibiotici più frequentemente utilizzati per il trattamento dell’infezione (ceftriaxone, azitromicina e ciprofloxacina).

Questo fenomeno costituisce un grande limite alle risorse terapeutiche per la cura della gonorrea, che, in assenza di un trattamento efficace, può presentarsi con una maggiore durata delle manifestazioni infiammatorie agli organi genitali, con possibili danni a carico dei testicoli, dell’utero e delle ovaie ed il rischio di compromissione della funzione riproduttiva.

Allo scopo di affrontare in maniera adeguata tale problematica gli esperti del comitato di coordinamento del STI Network hanno provveduto all’aggiornamento del precedente “Piano di Risposta per la resistenza farmacologica nella Gonorrea” che risaliva al 2012, integrando gli interventi di azione sulla base dei dati clinici ed epidemiologici relativamente alla gonorrea ed agli eventi di antibiotico-resistenza emersi negli ultimi anni.

In particolare, nella versione 2019 del piano di risposta gli obiettivi principali risultano essere:
• rinforzare la sorveglianza della suscettibilità del gonococco agli antimicrobici nei Paesi Europei registrando la tempistica e i profili della resistenza farmacologica e promuovendone la segnalazione nelle linee guida terapeutiche;
• implementare ed armonizzare le procedure per la caratterizzazione della suscettibilità dei ceppi di gonococco ai farmaci;
• diffondere i dati sulle resistenze farmacologiche a livello capillare ai professionisti sanitari sul territorio;
• elaborare strategie condivise per la prevenzione e la gestione dei casi di gonorrea, focalizzando sulle categorie maggiormente vulnerabili e sulla importanza di notifica dei casi diagnosticati.

Sulla base delle rilevanti differenze evidenziate, relativamente alla gestione di tale problematica, nell’ambito delle diverse aree di ogni Paese e tra gli Stati del continente europeo, risulta essenziale che questi interventi vadano coordinati a tutti i livelli per poter raggiungere uno standard condiviso relativamente alla prevenzione, gestione ed impatto sanitario della gonorrea.
A tale scopo sono previsti regolari incontri de visu o a distanza tra i referenti dei singoli Paesi nei quali saranno discusse congiuntamente le misure adottate e i dati relativi alla incidenza dei casi di infezione e gli eventi di farmaco-resistenza riportati nei singoli territori.
La mission del piano di risposta europeo è infatti quella di garantire un controllo adeguato della resistenza farmacologica per non vanificare le chances di efficacia terapeutica dei trattamenti disponibili contro la gonorrea, che costituisce a tutt’oggi una patologia con rilevante impatto sulla salute degli organi genitali e riproduttivi, nonché sull’emotività correlata alla sessualità.
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