Uniti contro l'AIDS

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Importanza della Sorveglianza e Prevenzione delle Epatiti virali in Italia

In Italia la sorveglianza delle Epatiti acute viene effettuata dall’Istituto Superiore di Sanità mediante il progetto/piattaforma Seieva che raccoglie regolarmente le segnalazioni dei casi da parte delle strutture sanitarie sul territorio - www.iss.it/seieva-sorveglianza.
I casi acuti di Epatite infettiva sono infatti oggetto di notifica obbligatoria alle autorità sanitarie allo scopo di mantenere una continua sorveglianza di queste patologie su tutto il territorio e di avere la rapida consapevolezza di eventuali focolai epidemici in specifiche aree.
I dati segnalati vengono specificamente archiviati sulla piattaforma Seieva dell’Istituto Superiore di Sanità che, ne consente l’analisi relativamente alla distribuzione territoriale e temporale in relazione a caratteristiche socio-anagrafiche.
I dati della piattaforma, accessibili alla pagina www.epicentro.iss.it/epatite/dati-seieva, evidenziano che negli ultimi 20 anni (dal 2003 al 2022) vi è stata una riduzione significativa dei casi di Epatite A (da 3.1 a 0,28 casi /100.000), di Epatite B (da 2 a 0,22 casi/100.000) e di Epatite C (da 0,7 a 0,11 casi/100.000).
Sono stati tuttavia segnalati focolai epidemici di Epatite A nel 2013, in conseguenza del consumo di frutti di bosco non accuratamente lavati, e nel 2017, determinati, anche a livello di altri paesi europei, da comportamenti sessuali senza protezione.
Il calo dei casi di Epatite B è risultato invece costante nel tempo anche in virtù dell’aumento della copertura vaccinale, obbligatoria dal 1991 per i nuovi nati e le fasce di popolazione a maggiore rischio infettivo, dal sempre maggiore utilizzo di materiale sterile monouso in ambito estetico e sanitario e dalle normative stringenti sulla donazione di organi ed emoderivati.
I casi di Epatite C segnalati restano tuttavia scarsamente rappresentativi in quanto l’infezione risulta spesso asintomatica e tende ad essere diagnosticata occasionalmente.
In particolare, le fasce di età più interessate sono quelle al di sopra dei 35 anni, e vi è un a quota rilevante di persone al di sopra dei 65, particolarmente in conseguenza delle meno accurate misure igienico-preventive in ambito sanitario esistenti oltre 40 anni fa.
Relativamente all’Epatite C, su provvedimento del Ministero della Salute è in corso un programma nazionale volto alla valutazione della prevalenza dell’infezione sul territorio italiano, mediante un’attività di screening a livello capillare portata avanti mediante una stretta collaborazione tra aziende sanitarie e medici di medicina generale.

La prevenzione delle Epatiti risulta di notevole importanza per contenere i rilevanti danni di salute potenzialmente determinati da queste patologie, particolarmente Epatite B e C in assenza di cure, e per limitare quanto possibile la loro diffusione sul territorio.
Il Ministero della Salute ha pubblicato il Piano Nazionale di prevenzione delle Epatiti virali B e C al fine di fornire, ai cittadini e ai professionisti sanitari, indicazioni e raccomandazioni relativamente al contrasto ai comportamenti a potenziale rischio di trasmissione ed alle misure necessarie alla prevenzione di queste patologie, includendo la promozione della vaccinazione preventiva e dello screening in maniera capillare.

I casi di Epatite C segnalati restano tuttavia scarsamente rappresentativi in quanto l’infezione risulta spesso asintomatica e tende ad essere diagnosticata occasionalmente.

Glossario

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