Uniti contro l'AIDS

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Assunzioni alternative delle terapie contro l'HIV

Sebbene la terapia iniettiva a lento rilascio contro l’HIV, recentemente approvata dalle agenzie regolatorie, costituisca una risorsa per facilitarne l’aderenza nel tempo, la sua indicazione andrebbe valutata sulla base delle caratteristiche individuali di ogni persona.
Questa è la conclusione di uno studio condotto dai ricercatori della Columbia University Mailman School of Public Health (USA) e pubblicato sulla rivista AIDS Patient Care and STDs.
Una specifica intervista è stata effettuata ad una casistica di 89 donne (delle quali 59 vivono con l’HIV) in 6 differenti stati degli Stati Uniti, al fine di valutare la possibilità di avvalersi, in un prossimo futuro, della terapia antiretrovirale per via iniettiva, tale terapia è per uso intramuscolare e può essere eseguita in ospedale o a domicilio.
La gran parte delle donne intervistate si è dimostrata favorevole ad un trattamento che, praticato ad intervalli mensili o bimensili, potrebbe evitare l’assunzione quotidiana dei farmaci, con vantaggi in termini organizzativi e un minore impatto sulla sfera lavorativa, relazionale e probabilmente sullo stigma sociale.
Nell’ambito della casistica sono comunque emersi due sottogruppi di persone che hanno evidenziato dei possibili aspetti problematici associati alla terapia per via iniettiva.
Alcune donne, che praticano regolarmente la terapia iniettiva per il trattamento di malattie croniche (diabete) o ad uso anti-concezionale, si sono mostrate preoccupate per la gestione di una ulteriore somministrazione farmacologica tramite iniezioni ripetute nel tempo.
Altre donne, che in passato hanno fatto uso di sostanze per via iniettiva, hanno riferito il timore che questo approccio terapeutico possa determinare un richiamo di una fase critica della loro vita con eventuali conseguenze a livello psicoemotivo.

Sarà pertanto necessario tenere in considerazione gli aspetti individuali che, ne possono condizionare l’accettabilità a lungo termine, appena questo trattamento anti-retrovirale sarà disponibile su larga scala.
Tale terapia costituirà in ogni caso un’importante risorsa contro l’HIV, per il suo rilevante impatto sulla qualità di vita delle persone che vivono con l’infezione.
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