Uniti contro l'AIDS

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CROI 2017 - HCV/HIV

CROI 2017
 
Nell’ambito della Conferenza CROI svoltasi recentemente a Seattle, sono state discusse, in una sessione dedicata, le implicazioni che hanno i nuovi trattamenti contro l’Epatite C nell’incidenza e nel decorso di questa infezione, per quanto riguarda determinate fasce di popolazione a rischio o in situazione di co-infezione da HIV. 
Da qualche anno sono infatti disponibili farmaci di ultima generazione, definiti anche “antivirali ad azione diretta- DAA”, che agiscono, con meccanismi specifici molecolari, sulle proteine NS3-Proteasi e NS5-Polimerasi dell’HCV, essenziali per la replicazione virale.
Nello specifico, uno o più cicli di trattamento con diverse combinazioni di farmaci DAA (sofosbuvir, daclatasvir, velpatasvir, ledipasvir, simeprevir, ombitasvir, paritaprevir, dasabuvir, elbasvir, grazoprevir, altri) risultano esercitare un'efficace azione antivirale, sopprimendo transitoriamente o permanentemente i livelli di HCV-RNA nel sangue e prevenendo la comparsa di cirrosi ed insufficienza epatica conseguenti all’infezione cronica.
Nonostante la loro comprovata efficacia nel combattere l’infezione da HCV, questi farmaci, in virtù degli elevati costi, non sono ancora accessibili per una larga parte di persone con infezione cronica.
Molti Paesi, per ragioni di sostenibilità finanziaria, partecipano alle spese di tale trattamento esclusivamente per gli individui in fase avanzata dell’infezione ed in presenza di rilevanti danni epatici.
Per tale ragione, la maggioranza delle persone con l'infezione si trova costretta a provvedere direttamente ai costi dei farmaci o a procurarseli nelle aree del mondo come l’India, dove le istituzioni locali consentono il contenimento dei costi per i farmaci contro l’Epatite C.
A questo proposito, è stato discusso ed evidenziato come investimenti mirati alla prevenzione e all’offerta del trattamento con i farmaci DAA, in grado di contrastare efficacemente l’infezione da HCV, potrebbero limitarne l’incidenza e le patologie associate, determinando un cospicuo risparmio nelle spese necessarie alla gestione e al trattamento a lungo termine delle epatopatie gravi.
E’ stato in particolare presentato uno studio, effettuato in Olanda dai ricercatori dell’Erasmus University di Rotterdam, che ha documentato come, in conseguenza dell’aumento dell’offerta del trattamento con i farmaci DAA alle persone con co-infezione HIV-HCV, soprattutto MSM e tossicodipendenti per via iniettiva, il numero di infezioni acute o documentate a livello di laboratorio sul territorio si sia dimezzato in meno di un anno.
I ricercatori imputano tale fenomeno al fatto che il trattamento abbia consentito un'efficace soppressione dell’HCV, riducendone la probabilità di trasmissione ad altre persone per via sessuale o iniettiva.
Inoltre, la riduzione degli effetti collaterali da parte dei farmaci DAA ha largamente favorito l’aderenza alla terapia da parte di persone già in trattamento prolungato con farmaci anti-retrovirali, mentre negli anni passati i trattamenti a base di interferone risultavano di difficile sostenibilità.  
In Francia, analogamente, è stata incentivata l’offerta del trattamento con farmaci DAA, soprattutto per persone con co-infezione HIV-HCV, raggiungendo una copertura effettiva intorno al 30%, ma con l’obiettivo di superare la quota del 50%.
Uno studio dei ricercatori dell’Istituto INSERM di Lione ha valutato, tramite modelli matematici, che con tale copertura l’incidenza dell’infezione potrebbe scendere in circa 10 anni dal 5.1% all’1.1% e, in particolare, la prevalenza di co-infezione HIV-HCV nelle persone con tossicodipendenza per via iniettiva passerebbe dal 33.1% al 2.4% con evidente rilevanza a livello sanitario.
Questi dati indicano come un'adeguata copertura terapeutica con i farmaci DAA di ultima generazione per le persone con infezione da HCV, particolarmente nel caso di co-infezione con HIV, possa ridurre in maniera significativa la diffusione dell’infezione e i conseguenti danni epatici, determinando in prospettiva un risparmio considerevole dei costi a carico dell’intera comunità.
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