Uniti contro l'AIDS

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In Italia, qual è la percezione del rischio di contrarre l'HIV?

Annali dell'Iss

Nel nostro Paese, la percezione del rischio di contrarre l’HIV è risultata essere, negli ultimi anni, non adeguata e correlata a fattori anagrafici e socio-economici.
Uno studio, recentemente pubblicato sugli Annali dell’Istituto Superiore di Sanità, ha valutato in una casistica di oltre 18.000 intervistati, a cui era stata diagnosticata l’infezione da HIV tra il 2010 e il 2016, i fattori socio-anagrafici associati alle motivazioni che li hanno portati ad eseguire il test.
In particolare, sono stati definiti tre gruppi di percezione del rischio (basso, moderato e alto, rispettivamente 27%, 40% e 33% del campione) sulla base della motivazione per l’esecuzione del test: sintomatologia in corso, analisi di routine, o comportamento a rischio, rispettivamente.
Tra i fattori risultati statisticamente associati con una bassa percezione del rischio vi sono il sesso maschile, un’età sopra i 40 anni, l’aver praticato rapporti eterosessuali e un minore livello di scolarizzazione.
Le persone con una bassa percezione del rischio, inoltre, presentavano un più avanzato stato di progressione dell’infezione al momento della diagnosi.
Questi dati indicano che negli ultimi anni persiste una sottovalutazione del rischio di infezione da HIV soprattutto tra gli uomini sopra i 40 anni e coloro i quali pratichino rapporti eterosessuali, probabilmente in virtù del pregiudizio che tale infezione riguardi solo determinate tipologie di comportamento, comunque “relativamente agli altri”.
Nonostante le campagne informative, il numero di nuove diagnosi di infezione non è risultato diminuire significativamente negli ultimi anni, indicando la necessità di non abbassare la guardia.
Considerando che il successo terapeutico per tenere sotto controllo l’HIV è strettamente legato alla diagnosi precoce dell’infezione, è estremamente importante mantenere un’adeguata percezione del rischio infettivo legato ai comportamenti, effettuare il test nel caso in cui si siano praticati rapporti sessuali non protetti e tenere sempre alta la guardia sull’HIV e sulle altre Infezioni Sessualmente Trasmesse.

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