Uniti contro l'AIDS

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Ultimo aggiornamento

  • 1 ottobre 2018

Se le proprie cellule possono aiutare a sconfiggere l'HIV

E’ in corso uno studio clinico sperimentale contro l’infezione da HIV basato sull’utilizzo delle proprie cellule immunitarie stimolate a riconoscere le proteine del virus.
I dati preliminari della fase I dello studio, condotto dai ricercatori dell’Università del North Carolina (USA), sono stati recentemente pubblicati sul giornale Molecular Therapy.
Specificamente, lo studio prevede di utilizzare le cellule immunitarie di persone con l’infezione per indurre una risposta immunitaria in grado di combattere ed eliminare la riserva virale nascosta nell’organismo, che è responsabile della persistenza dell’infezione nel tempo.
A tale scopo, in un gruppo di 6 persone, già in trattamento retrovirale, sono stati prelevati i leucociti del sangue periferico (leucaferesi) e i linfociti T espansi in laboratorio dopo essere stati esposti a peptidi virali (piccole parti delle proteine Gag, Pol, Nef di HIV).
Per 2 volte a distanza di 2 settimane, queste cellule sono successivamente state reinfuse nelle persone ed è stata valutata la tollerabilità del trattamento e la generazione di risposta immunitaria contro il virus.
Il trattamento è risultato ben tollerato dalle persone e in un solo caso sono stati riportati effetti collaterali non gravi.
In due casi su 6 è stato riscontrato un aumento della risposta immunitaria contro il virus anche se non sono stati generalmente osservati cambiamenti significativi a carico del numero di cellule infettate dal virus (riserva virale), che probabilmente richiedono un periodo di tempo maggiore e più cicli di trattamento.
Lo scopo della fase preliminare dello studio è stato quello di escludere che il trattamento determinasse effetti dannosi a carico dell’organismo ed è in programma la sua prosecuzione su un numero superiore di persone allo scopo di avere informazioni più attendibili riguardo agli effetti sull’immunità anti-virale e sul decorso dell’infezione.
E’ comunque importante portare avanti la sperimentazione di un approccio innovativo che, mediante l’utilizzo delle proprie cellule, potrebbe potenzialmente portare, congiuntamente alla terapia farmacologica anche alla eliminazione della riserva virale.
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