Uniti contro l'AIDS

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Ultimo aggiornamento

  • 14 settembre 2015

L’infezione da ceppi multipli di HIV può comportare un peggiore decorso della malattia

L’infezione con diversi ceppi da HIV potrebbe determinare una più veloce progressione della malattia.
Questo dato emerge da uno studio effettuato da ricercatori del Fred Hutchinson Cancer Research Center e dell’Università di Washington, Seattle (USA) e recentemente pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature Medicine.
In tale studio sono state caratterizzate le sequenze di HIV in campioni di sangue di 163 persone, incluse nella sperimentazione di due vaccini contro l’HIV/AIDS (Trials HTVN502 e RV144), che hanno acquisito l’infezione durante il periodo della sperimentazione.
Tra queste, le 48 persone (29%) che risultavano avere le sequenze di più di un ceppo di HIV, mostravano, nei campioni raccolti nel primo anno dell’infezione, livelli significativamente più alti di viremia ed un numero di linfociti CD4 lievemente più basso rispetto alle persone infettate da un solo ceppo di HIV.

Poiché i livelli di viremia nelle prime fasi dell’infezione possono predire il decorso dell’infezione negli anni successivi, è verosimile che le persone infettate da più ceppi virali possano andare incontro, in assenza di terapia, ad una più veloce progressione della malattia.

È, quindi, necessario che le persone che vivono con l’HIV prevengano adeguatamente l’infezione da altri ceppi di HIV che potrebbero comportare negli anni un peggioramento del quadro clinico e la possibilità di generare fenomeni di resistenza verso i farmaci utilizzati nel trattamento antivirale.
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