Uniti contro l'AIDS

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Ultimo aggiornamento

  • 3 luglio 2020

Conoscere come l'HIV si diffonde nelle cellule per riuscire a combatterlo

Il virus HIV è in grado di infettare alcune cellule del cervello chiamate astrociti che sono largamente diffuse e ne consentono la persistenza per decenni.
La sua migrazione verso il sistema circolatorio, e viceversa, richiede comunque la presenza dei linfociti CD4+ che costituiscono un efficiente “veicolo” in tutte le aree dell’organismo.
Questa evidenza risulta da uno studio recentemente pubblicato sulla rivista Plos Pathogens da parte di ricercatori della Rush University (Chicago, U.S.A.).
Nello specifico, i ricercatori hanno utilizzato un modello di topi immunodeficienti in grado di accogliere senza rigetto le cellule umane.
In una parte degli animali, astrociti umani contenenti l’HIV sono stati direttamente inoculati nel tessuto cerebrale, mentre le cellule linfatiche, non infettate, sono state immesse nel sistema circolatorio.
In un altro gruppo di animali, invece, gli astrociti inoculati nel tessuto cerebrale erano senza virus, mentre sono stati immessi in circolo linfociti contenenti l’HIV. In entrambi i  casi il virus si è diffuso nei tessuti e, a distanza di 5 settimane, risultava contemporaneamente presente sia nel tessuto cerebrale che negli organi linfatici, indicando l’avvenuta trasmissione virale tra i due distretti, nonostante esista una barriera “protettiva” tra cervello e sangue (emato-encefalica).
Poiché gli astrociti cerebrali rimangono localizzati e non risultano passare la barriera emato-encefalica, il virus può essere veicolato esclusivamente dalle cellule linfatiche, principalmente i linfociti CD4+, che possono facilmente migrare tra i due distretti.
Questo processo risulta importante nella fase acuta dell’infezione, quando il virus si diffonde nell’organismo e nelle forme croniche nelle quali le terapie antiretrovirali in molti casi non sono in grado di combattere il virus presente nelle cellule del cervello.
La caratterizzazione dei meccanismi che favoriscono la diffusione dell’HIV nel cervello e, viceversa, il suo passaggio dal cervello al circolo periferico è essenziale per poter mettere a punto un trattamento in grado di eradicare l’infezione dall’organismo.
La persistenza di distretti dove il virus si “nasconde” dall’azione dei farmaci costituisce oggi il principale ostacolo alla guarigione definitiva dall’infezione virale, nonostante la disponibilità di numerosi farmaci efficaci.
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